Così il piccolo principe addomesticò la volpe. E quando l'ora della partenza fu vicina: "Ah!" disse la volpe, "…Piangerò". " La colpa è tua", disse il piccolo principe, "Io, non ti volevo far del male, ma tu hai voluto che ti addomesticassi…" " E' vero", disse la volpe. " Ma piangerai!" disse il piccolo principe. " E' certo", disse la volpe. " Ma allora che ci guadagni?" " Ci guadagno", disse la volpe, " il colore del grano".

sabato 24 dicembre 2011

Una cosa piccola piccola

Volevo solo raccontare una cosa piccola piccola,
anche se fuggo dal blog da mesi purtroppo...
ma il Natale si avvicina a passettini piccini ma velocissimi
così questa sera scrivo due paroline.
Oggi ho rivisto Simone e sono stata davvero felice.
Meditavo di mandargli una mail questa sera ma la pigrizia ha avuto la meglio.
Non so come mai, ma continua ad esercitare su di me un fascino non indifferente...mah.
Mi sono resa di nuovo conto che mi è mancato e gli voglio bene.

Comunque arriva il Natale.... e che siate tutti matti!!! Io farò del mio meglio!!!


"O Dio, mandaci dei matti,
di quelli che siano capaci di esporsi,
di quelli che siano capaci
di scordarsi di loro stessi,
di quelli che sappiano amare 
con opere  e non con parole,
di quelli che siano totalmente a disposizione del prossimo.
A noi mancano matti, o Signore,
mancano temerari, appassionati,
persone capaci di saltare nel vuoto insicuro,
sconosciuto e ogni giorno più profondo della povertà;
di quelli che sono capaci di guidare la gente
senza il desiderio di utilizzarla come sgabello per salire loro;
di quelli che non utilizzano il prossimo per i loro fini.
Ci mancano questi matti, o mio Dio !
Matti nel presente,
innamorati di una vita semplice,
liberatori del povero,
amanti della pace,
liberi da compromessi,
decisi a non tradire mai,
disprezzando le proprie comodità
o la propria vita,
totalmente decisi per l'abnegazione,
capaci di accettare tutti i tipi di incarichi,
di andare in qualsiasi luogo per ubbidienza,
e nel medesimo tempo liberi, obbedienti,
spontanei e tenaci, allegri, dolci e forti."
Buon Natale!!
Buon compleanno Gesù!! 

domenica 25 settembre 2011

Sermig: un sogno disarmante


Il Sermig mi ha fatto sognare DA MORIRE.
E si vedeva! Ascoltavo incantata il ragazzo (Daniele) che ci ha accompagnato a visitare l'arsenale della pace, non riuscivo nemmeno a porre delle domande perchè... ero stregata da quel mondo così bello che sembrava un sogno ad occhi aperti. E forse lo è! Un sogno ad occhi aperti... che si è realizzato.
La Tere continuava a fare un sacco di domande, era molto interessata, la Robi sorrideva in continuazione e sognava ad occhi aperti.
E' sconvolgente pensare che il sogno di una manciata di ragazzi possa tradursi in una realtà simile...!
"La bontà è disarmante!"


Daniele è stato davvero bravo, ha saputo spiegarci tutto alla perfezione.
Siamo saliti in macchina straripanti di entusiasmo (l'unico leggermente più scarico era Michele, forse perchè non era troppo in forma) a sparare proposte, progetti...
Fatica.
Fatica perchè il grande sogno della RObi, ma in fondo in fondo anche mio e (credo) della Tere, è buttare in aria un "sermig parafrasato" in stile Sidamo, senza magari gente che fa la scelta di consacrarsi, ma come laici che vivono sotto lo stesso tetto e si spendono 24h al giorno per i giovani e per l'Etiopia. Siamo dell'idea che i campi sono una meraviglia, ma ci vuole dell'altro. Se vogliamo donare la vita, dobbiamo donarla tutta, non due giorni a settimana!
I problemi sono tanti, infatti già dopo un'oretta che ne discutevamo sulla macchina l'entusiasmo era calato. Ci vuole gente, la Tere parte, io studio, chi chiamiamo, le famiglie non va bene, la gente se si sposa ha bisogno di intimità e non sarebbe l'ideale, a chi diciamo, non vuole nessuno, etc etc...
Alla fine di tutto ne esco scossa e felice. Penso che ci sia bisogno di pregarci su, di sognarlo tanto.
In fondo i sogni grandi grandi credo abbiano bisogno di tanto tempo, grossa fatica e tanta perseveranza per venire alla luce.
Ma mi hanno colpito gli occhi di Daniele, che fa tutto quello che dovrebbe fare nella sua vita, è felice, il suo posto è lì al 100% e lui l'ha trovato. Vorrei avere lo stesso luccichio negli occhi, quando parlo di quello che faccio.
Voglio spendere la mia vita al mille per cento.
"Una cosa sola ti manca: và, vendi tutto quello che hai e dallo ai poveri e avrai un tesoro in cielo; poi vieni e seguimi."
TUTTO quello che hai! E il tesoro c'è anche sulla terra!!
Voglio trovare un sogno chiaro e distinto (oggi mi ha dato tanti indizi e spunti) su cui puntare e giocare tutta la vita. Voglio fare delle scommesse grosse, delle scelte super radicali.
Il segreto della felicità è un cuore innamorato.

Harambèe


Sono distrutta, alla fine di due giorni carichi di emozioni ma anche fisicamente faticosini =)
Proverò comunque a raccontare qualcosa a caldo!
L'harambèe non è stato bello tanto per la gente, quanto per gli amici e per Don Bosco.
Sono partita sabato pomeriggio con Tere e Robi, in ritardo come al solito (ma non troppo).
Abbiamo riso un sacco, siamo dei disastri! Ne combiniamo di tutti i colori.
Ma il bello è quanto siamo riuscite a condividere A FONDO!!
Io in questi giorni mi sono davvero accorta di voler profondamente bene a loro, forse addirittura più di quanto credevo prima.
Ci siamo lasciate entusiasmare da tutto, abbiamo parlato di tante cose serie e di tante cose che di serio non hanno nulla.
All'inizio è stato un po' triste accorgerci di essere (con Ifa e don Giuliano, che ci hanno raggiunte dopo) le uniche rappresentanti della nostra ispettoria, mentre le altre erano vive e attive, e avevano organizzato un po' di momenti.
Sono riuscita a visitare -da sola- l'esterno della casetta di Giovannino e la cappella a Maria Ausiliatrice... ma non riesco a pregarti troppo Signore...
COmunque è stata un'emozione grossa sapere di essere nel posto in cui è nato e vissuto don Bosco, è incredibile che da una catapecchia (ancora una volta) sia nato uno che ha cambiato il mondo e ha salvato giovani di intere generazioni.
Durante il rosario Missionario itinerante, la sera... mi sono emozionata quando Tere mi ha abbracciata. E' stato come se, per un momento, tutti i momenti d'emozione che faccio fatica a vivere ultimamente si fossero risvegliati d'improvviso.
Ho pianto di nascosto, mentre pensavo alla mia amica coraggiosa, e sono stata felice di avere lei accanto.
La sera è stata bella: oltre al rosario, la buona notte della madre generale, di una dolcezza estrema, che quando parla infila tutto il suo cuore in ogni sillaba che pronuncia.
I fuochi d'artificio, i bans e... abbiamo tirato tardi a chiacchierare di cose bellissime, serissime, scherzose, coinvolgenti.
Più che mai sono stata felice di avere Tere accanto, e l'ho sentita amica amica amica!!

La domenica è iniziata in maniera strana... la Robbi era scomparsa!!
Lei è una maestra delle sparizioni =)
Ma poi l'abbiamo ritrovata in chiesa durante l'adorazione.
Che ho fatto male, perchè pensavo a tutt'altro benchè cercassi di concentrarmi e sbadigliavo in continuazione... disastro disastro.
Poi siamo andate a Valdocco (meraviglia, cosa è diventata la tettoia del primo oratorio!!) e il rettor maggiore ha consegnato il crocifisso a Tere, Sara ed Andrea (e chiaretta e il cucciolo in pancia di sara). Anche lì ho vissuto emozioni grosse grosse, sono riuscita a commuovermi, e la tere è stata INVIATA come missionaria salesiana dal rettor maggione. A portare Cristo. Come salesiana, per i giovani.
Che passo enorme e importantissimo.
Dopo pranzo con Michele (che ci ha raggiunto nel frattempo) siamo andate al Sermig, e i sogni hanno preso il volo.
Ma questa è un'altra storia.
(Scusami per quanto sono sintetica e poco poetica ma.... la stanchezza fa brutti scherzi!!)

domenica 18 settembre 2011

Il più grande spettacolo

Reduce dal Meskerem.
E' stato, con le sue sorprese e le sue mille sfaccettature, il mio mondo in un pomeriggio.
Ragazzi, Etiopia, Salesiani, Amici, Preghiera, Sogni...
Dimmi se è poco!!
Dei messaggi bellissimi che mi hanno scaldato il cuore, da parte del nuovo ispettore, di Giacomo da Zway, di don Giuliano...
Mi ha colpito Don Giuliano quando ha detto di non raccontarci favole: l'Etiopia (come tutta l'Africa) è un posto TERRIBILE. Dove si vedono cose che nessuno al mondo dovrebbe mai vedere, nè provare.
E noi siamo lì per cercare nel nostro piccolo di ribellarci a questo inferno.
Mi ha fatto riflettere. Non si va in Etiopia perchè "è bello", perchè si raccontanto "favole" sull'africa e sulla sua popolazione accogliente.
Se andrò in Africa devo imparare ad andarci per conoscere, accogliere, amare, rispettare, per rendermi conto dell'inferno che c'è lì e spendermi (anche solo con un sorriso, una carezza) per scaldare un po' il cuore a queste povere persone.
Il fatto che poi succeda quasi a tutti che il cuore si scaldi anche a noi, che andiamo giù, è un'altra (meravigliosa) storia.
Devo ricordarmi, in questi mesi che mi separano da questa (ora un po' più ufficiale) partenza, che vado giù per fare fatica, non per rubare ringraziamenti.
Andrò giù a per cercare di donare una briciola di speranza, non per regalare un pacchetto di pan di stelle a qualcuno qua e là.
Dopo tutto questo però non posso dimenticare le parole di Giacomo: "io vado a letto alla sera alle nove e mezza con mia moglie, perchè sono distrutto e ho faticato tutto il giorno, e non ce la farei a star sveglio di più, ma quando sono sotto le coperte con mia moglie riusciamo a dirci: -oggi abbiamo dato tutto quello che potevamo dare, siamo distrutti, ma abbiamo vissuto fino in fondo, non potevamo vivere più di così. E siamo felici- ".

Al Meskerem abbiamo ballato, cantato, pregato, ho chiacchierato con tante persone stupende, ho rivisto tante persone disperse da tempo, sono stata salutata, abbracciata, festeggiata, ed è stato bellissimo. Le ragazze di isolaccia, Carlo e Simo, Claudio di Mirti... qualche Ferrarese reduce dalla GMG... Gente incontrata a qualche campo breve e rivista dopo secoli, abbracci, saluti... Che BELLO!!
E quando è arrivato il momento di scrivere il nome... Eravamo un bel po'! Che bello.
Ben TRE persone di Varese!!
Io, Alberto, Michele (anche se lo conosco poco poco)!!!
E che dire della Tere che partirà per ben DUE anni? Mi vengono i brividi e anche un po' di commozione solo al pensiero. Come faremo a stare per due anni senza un vulcano nel gruppo? Ma beh, abbiamo ancora un po' di mesi per godercela ancora. E poi andremo a trovarla la prossima estate!!
Siamo proprio uno spettacolo immenso!!! =)



sabato 17 settembre 2011

L'etiopia mi aspetta, lo so

 
Domani Ci sarà il Meskerem (festa do capodanno etiope), e forse potrò essere davvero felice, nel rivedere la materia prima del mio sogno tutta condensata in un piccolo spazio per un piccolo tempo.
Ora che ci penso, domani.... SCRIVERO' IL MIO NOME!
Quante volte ho sperato di arrivare a questo momento!
E forse ci siamo.
C'è un cartellone ogni anno, al meskerem... tutto bianco.
Alla fine della festa, dei racconti, dei giochi, della preghiera, arriverà il momento di scriverci su dei nomi.
I nomi delle persone che vogliono cimentarsi nell'avventura che prepara al mese in Etiopia.
Forse da domani arriverà il momento di fare sul serio. Perchè su quel cartellone ci sarà il mio nome, e lo scriverò io... con immensa felicità (e un po' di sano timore, che colora le attese).
Etiopia, domani imboccherò la strada principale per incontrarti.
EVVIVA!

Potrò ascoltare i ragazzi che sono tornati dal mese, vedere le loro foto, gustarmi i loro racconti, pregustarmi il futuro.
Potrò rivedere i ragazzi di isolaccia, qualcuno di mirti...
Aspetto domani per vivere di più.

PS: Mi è giunta una notizia MERAVIGLIOSA! La sere ha avuto il coraggio di pregare Maria, prima di iniziare il suo primo giorno di scuola. Spero che a breve ci sia un nuovo cuore infiammatissimo dell'amore di Cristo!
grazie per gli ENORMI miracoli che fai ogni giorno, specie per quelli inaspettati <3

mercoledì 7 settembre 2011

vorrei solo...


Sto un po' male.
L'università, i due esami mancanti, chimica in sospeso che è andata da schifo.
Non farò mai in tempo.
Sono sola.
Non so a chi chiedere aiuto.
Non so con chi studiare.
Sono nervosa per questo, rispondo male a tutti.
Faccio di ogni sciocchezza una tragedia.
Non riesco a stare tranquilla.
Non riesco a studiare bene.
Mi incaglio in continuazione e do la colpa a tutti.
Mi continuo a lamentare per niente.
Parlo male di tutti.
Senza accorgermi cerco pretesti per attaccare le persone.
Mia mamma mi ha detto una cosa che mi ha fatto un po' scioccare.
E' meglio se non ci penso.
Mi viene in mente Fabrizio.
Non riesco a controllarmi in nulla.
Vorrei fuggire da questa casa, ma in fondo dal mondo intero.
Penso all'Etiopia, ed è l'unica cosa che mi riesce a far sorridere un po'.
Signore aiutami, ne  ho troppo bisogno.

lunedì 5 settembre 2011

bollettino parrocchiale ^.^



IL MIO DON MI HA CHIESTO UN PICCOLO ARTICOLO SULLA GMG, E IO HO PRODOTTO. RIPRENDO LE COSE GIA' RACCONTATE, E LE PASTICCIO UN PO', MA IL TEMPO E' POCO E L'ISPIRAZIONE UN PO' CARENTE. SPERO POSSA APPREZZARE LO STESSO!!
 
"I piedi per terra e il cuore in cielo".
Ecco la mia GMG.
In questa avventura a Madrid, ho davvero riscoperto la bellezza della terra.
La terra continua a ricordarmi la bellezza dello sporcarci le mani, la vita spesa con fatica, il servire... è verità, è il luogo dei pellegrini, degli umili. Mi ricorda Maria, donna della terra, che nella sua umiltà ha potuto essere incoronata Regina del Cielo...

Anche noi di terra ne abbiamo vista tanta, in questi giorni. Abbiamo dormito per terra, abbiamo spesso mangiato seduti per terra, abbiamo seguito celebrazioni e catechesi, senza paura di essere scomodi. Per una settimana intera abbiamo condiviso le "camere", i "bagni", le docce fredde con centinaia di altri giovani, senza comodità, le giornate a Madrid non erano all'insegna del lusso.
E ringrazio Dio di averci fatto vivere in maniera scomoda, in contatto diretto con la terra, perché è questo l'unico modo per capire cosa è davvero importante, nelle fatiche si impara l'essenziale, la bellezza della vita così com'è, senza troppi sfronzoli.
In queste giornate di essenzialità abbiamo imparato che l'unica cosa di cui abbiamo veramente bisogno è Dio. Ma non è stata una scoperta triste...
Perché Dio dona la gioia!
E allora non possiamo stupirci se sotto il sole a picco, nell'aerodromo di Quatro Vientos, regno di polvere e terra asciutta, la gente ha avuto il coraggio di ballare, cantare, far festa nonostante tutto... E' la forza di quel Dio che ci ha amati a tal punto da morire e RISORGERE per tutti noi! Come possiamo essere tristi!
Scoprire, nonostante il tempo avverso, la bellezza del ritrovarci da tutto il mondo per condividere la gioia di Cristo risorto, giovani che hanno voglia di spendersi per Gesù, ci ha fatto traboccare il cuore di gioia.
Abbiamo scoperto quanto non siamo soli.
Nessuno aveva paura di parlare con persone di colore diverso, che venivano da nazioni diverse, con diverse culture... anche se era la prima volta che ci incontravamo, è stato come conoscerci da sempre.
Ho provato l'esperienza bellissima di sentirmi cittadina del mondo, è stato facile vedere negli altri dei fratelli, pensate, una "riunione di famiglia" di due milioni di persone!
E in tutto questo far festa non è mancato l'incontro con Cristo, l'emozione di ritrovarci tutti in silenzio, inginocchiati davanti a quello che in apparenza è soltanto un pezzetto di pane.
Siamo usciti trasformati da questo incontro.
Ognuno con un segreto di felicità in più dentro al cuore, ed è stato Gesù a lasciarcelo.
Nemmeno quando ha iniziato a piovere (e non poco), quando il vento si è fatto forte, i rifugi improvvisati volavano via e l'acqua si infilava da tutte le parti... nemmeno allora ci siamo lasciati scoraggiare!
"Cadde la pioggia, strariparono i fiumi, soffiarono i venti e si abbatterono su quella casa, ed essa non cadde, perché era fondata sopra la roccia".
Abbiamo proprio imparato cosa vuol dire!
Così non resta che ringraziare il Signore per i doni che mi e ci ha fatto in questi giorni colorati, per i piccoli miracoli che ha fatto sbocciare dentro ciascuno di noi, perché il nostro cuore ha avuto il coraggio di abitare il cielo.
Signore grazie, perché mi regali una vita grande e bellissima.

sabato 27 agosto 2011

cap. XXV


"Gli uomini hanno delle stelle che non sono le stesse. Per gli uni, quelli che viaggiano, le stelle sono delle guide. Per altri non sono che delle piccole luci. Per altri, che sono dei sapienti, sono dei problemi. Per il mio uomo d'affari erano dell'oro. Ma tutte queste stelle stanno zitte. Tu, tu avrai delle stelle come nessuno ha..."

"Che cosa vuoi dire?"

"Quando tu guarderai il cielo, la notte, visto che io abitero' in una di esse, visto che io ridero' in una di esse, allora sara' per te come se tutte le stelle ridessero. Tu avrai, tu solo, delle stelle che sanno ridere!"

E rise ancora.

A.de Saint-Exupéry, Il Piccolo Principe, cap. XXV

mercoledì 24 agosto 2011

"Chi attraversa il deserto conosce le stelle dell'universo"

Ieri sera ho rivisto gli amici che mi hanno aspettato a casa.
Alberto, Vale, Tere, Robi... e pure Vincenzo, Paolo e la Cri, la Dani...
Ma non a caso. Ieri sera è partito il volo della Valeria per... Abobo! Starà lì, nella tanto sognata terra d'Etiopia, per ben quattro mesi se tutto va bene.
Pensandoci, il mio cuore si riempie di sentimenti contrastanti... un po' d'invidia, perchè l'Etiopia è il sogno di tutti noi (almeno un  po') e sarà lei a renderlo realtà in questi quattro mesi, un po' di nostalgia, perchè non potrà farci compagnia ai campi, nei ritiri, nelle serate d'amicizia, un po' di ammirazione per una scelta che non è poi così semplice, tanta gioia, perchè un'amica che realizza un pezzo del suo sogno non può che rendermi felice.
Ieri è stata una serata dolce, perchè tutti mi hanno chiesto qualcosa su madrid, era bello vedere gli amici attorno assetati dei miei racconti, dell'entusiasmo di cui Gesù mi ha riempito in questi giorni di cristianità condivisa da gente di tutti i colori.
Sono contenta di avere questi amici, capaci di scelte coraggiose, che vogliono il mio bene e sono felici delle mie esperienze di fede, che si ritrovano a Malpensa di sera per salutare chi parte e fa scelte grosse, amici che non parlano di banalità, ma di sogni grossi e di vita vera.
Sono contenta di avere degli amici che hanno sete di vita vera e di eternità, perchè questa sete la ho anche io.
Buon viaggio Vale, buona Etiopia, grazie per le fatiche che farai, per i sorrisi che donerai ai meno fortunati, grazie per il tuo coraggio, per il tuo essere amica dolce e forse un po' mamma, prima che dottoressa, grazie perchè ti fai toccare nel profondo dai drammi di questo mondo difficile e ingiusto.
Spero di poter avere il tuo coraggio, anzi, anche un po' di coraggio in più, per compiere le scelte difficili che il Signore chiede a tutti noi.
Signore aiutaci a incontrarti e parlarti ogni giorno, come nostro migliore amico...Signore grazie, perchè mi regali una vita grande e bellissima.

23/8/2011 - Evviva Eliiiii!!! Non perdere mai il tuo sorriso!! A prestooo, WOBA

giovedì 18 agosto 2011

Grazie Fadi

Che mi fai compagnia e mi parli di cose intelligenti sul pullman, che mi racconti la Siria, che mi regali il vasetto "for a very special person", che sorridi sempre e hai il cuore profondo profondo...

Ecco la dedica che mi ha lasciato  questa mattina

mercoledì 17 agosto 2011

don bosco, ci hai rubato il cuore

Il disegno colorato dalle nostre firme e dalle nostre dediche...che bel pasticcio di colori e gioia!!
 Serata (ma direi anche giornata) davvero stupenda.
Oggi sono stata con i ragazzi di Ferrara, che mi hanno accolto benissimo, ed è tutta un'altra storia.
Dopo pranzo...meraviglia delle meraviglie! Festa dell'MGS mondiale.
E' stata una vera festa, di quelle coi fiocchi, di cui anche don Bosco sarebbe andato fierissimo.
Forse un po' il festeggiato è stato lui, in questa bella giornata.
Dopo un omaggio a Maria Ausiliatrice nella cappella di Atocha, ci siamo buttati tra 11.000 ragazzi salesiani di tutto il mondo, abbracciati dal grande cortile dell'istituto salesiano.
Le nostre firme hanno colorato il bel disegno che si è andato creando, grazie agli scatoloni. Una scultura di colori e di gioia!!
Gente di tutti i colori, dappertutto!
Spillette con su don Bosco, maglie MJSMSJMGSWYS.....
tanto ridere, tanto scherzare, tanto ballare... foto con gente da ogni parte, delle belle chiacchierate con la Gloria, la bandiera colorata dell'italia sulle guance, i balli, i ragazzi del medioriente, i panini giù per terra, le candeline per la veglia, i ragazzi di ROma, le risate, i canti.....poi colori, sogni, don bosco da tutte le parti, gli scambi, la folla, il rettor maggiore che mi sorride.....
In tutto questo miscuglio, dopo aver ballato al ritmo dei ragazzi siriani che hanno conquistato un bel mucchio di folla con il loro drebèkke,la veglia.
E' stato un momento strano, faticoso per molti versi, ma di grandi rivelazioni.
Quando è cominciata la veglia mi sono seduta accanto ai ragazzi di ferrara, ed in particolare ad uno di loro, non ricordo il nome.
Chiacchierava con me, qualche battuta da 18enne qual'era, non troppo interessato alla spiritualità - o almeno così sembrava - sembrava ci provasse.
Era carino.
La mia testa si è catapultata in una serie di film-seghe mentali-paranoie- eccetera.
Mentre ero seduta accanto a lui avevo l'impressione che volesse cingermi col braccio, perchè lo teneva appena dietro la mia schiena, senza osare sfiorarmi troppo.
Ho iniziato a pensare al passato, a Ale, a queste trappole in cui tendo a cascare troppo facilmente.
Ma è stato bello, in fondo, perchè pur nella difficoltà-imbarazzo-paranoia della situazione, mi sono finamlente resa conto di avere questa grossa debolezza.
Forse in questo modo posso trovare un modo per combatterla.
Mi sono accorta che, istintivamente, ci sarei anche stata.
Cosa che a livello razionale è proprio inconcepibile, dato Fabrizio, date tutte le premesse, data l'età, dato che non avrei mai potuto starci seriamente e a lungo.
Incredibile.
Così, nel mio mare di paranoie, cercavo di far violenza alla mia testa per far intendere a questo ragazzo che non ero un buon partito.
Devo anche esserci riuscita, ma non troppo per mia volontà, forse più per una serie di fattori diciamo casuali.
Sta di fatto che, anche se nel piccolo, è stata una serata di rivelazioni.
Perchè ora so quanto devo stare attenta a certe situazioni, quanto bisogno di autocontrollo ho.
Nel mentre, la veglia comunque è proseguita (ho cercato di seguirla al meglio anche se la mia mente andava un po' a spasso), c'è stata l'adorazione, e sforzando la mia mente pasticciata sono riuscita a parlare un po' con Gesù, dei miei pasticci.
E anche se la mia preghiera non è stata delle più fervide, Gesù deve proprio avermi ascoltato, perchè grazie a Lui sto capendo tante belle cose.
Forse domani potrò raccontare un po' meglio.
Il rettor maggiore e la madre generale ci hanno dao una delle buone notti più belle a cui io abbia mai assistito, nonostante fossero in spagnolo.
Mi ricordo due frasi in particolare:
"molti di noi si sono visti questa serata per la prima volta, ma è come se ci conoscessimo da sempre"
"non la teconologia, nè la scienza, nè il progresso possono salvarci dalla morte, ma l'Amore!"
...."MI AVETE RUBATO IL CUORE!"
E posso solo rispondere che anche tu, don Bosco, mi e ci hai rubato il cuore. Finalmente ho trovato un posto, perche sento la famiglia salesiana come la mia famiglia in cui sono completa e posso essere me stesssa fino in fondo.
Grazie Signore di avermi liberato dalla paura e di avermi dato una nuova consapevolezza, e grazie don Bosco perchè hai conquistato il mondo!
Buona notte <3

Don bosco international! Fin in Australia conquisti i cuori! Che begli incontri all'insegna del cattolicesimo, dell'universalità!!

testimoni dell’eterno

Tutti con la maglia del nostro papà don Bosco, ad ascoltare la catechesi e a ricordarci che la santità consiste nell'essere molto allegri!

«Avete sentito di quell’uomo folle che accese una lanterna alla chiara luce del mattino, corse al mercato e si mise a gridare incessantemente: “Cerco Dio! Cerco Dio!”? ­– E poiché proprio là si trovavano raccolti molti di quelli che non credevano in Dio, suscitò grandi risa. “Si è forse perduto?” disse uno. “Si è perduto come un bambino?” fece un altro. “Oppure sta ben nascosto? Ha paura di noi? Si è imbarcato? È emigrato?” gridavano e ridevano in una gran confusione. Il folle uomo balzò in mezzo a loro e li trapassò con i suoi sguardi: “Dove se n’è andato Dio?” gridò “ve lo voglio dire! L’abbiamo ucciso – voi e io! Siamo noi tutti i suoi assassini! Ma come abbiamo fatto? […] Dio morto! Dio resta morto! E noi lo abbiamo ucciso! […] Non è troppo grande, per noi, la grandezza di questa azione? Non dobbiamo anche noi diventare dèi, per apparire almeno degni di essa? Non ci fu mai un’azione più grande – e tutti coloro che verranno dopo di noi apparterranno, in virtù di questa azione, a una storia più alta di quanto mai siano state tutte le storie fino ad oggi!”. A questo puntò l’uomo folle tacque, e rivolse di nuovo lo sguardo sui suoi ascoltatori: anch’essi tacevano e lo guardavano stupiti. Finalmente gettò a terra la sua lanterna che andò in frantumi e si spense. “Vengo troppo presto,” proseguì “non è ancora il mio tempo. Questo enorme evento è ancora per strada e sta facendo il suo cammino – non è ancora arrivato fino alle orecchie degli uomini”».

La morte di Dio è l'esito di un assassinio, è una responsabilità che cade sulle spalle di TUTTI noi.
Ciò non è un caso né un destino, ma un atto che sta alle nostre possibilità capovolgere, se solo accettiamo la sfida dell’interrogativo: "Colui che è morto, è anche risorto?"

Il cammino della fede non chiude gli occhi di fronte al mistero di un Dio umile e povero che si lascia trattare dagli uomini secondo la loro (malvagia) volontà. 

Della domanda su Dio non possiamo fare a meno, perché con essa ne va non solo della questione di Dio, ma anche della questione dell’uomo.

Con un’espressione, forse meno angosciata di quelle di Nietzsche, ma non meno rivelatrice nella sua leggerezza pensosa, Woody Allen ha detto: «Dio è morto, Marx è morto, e anch’io mi sento poco bene». Il noto regista americano non è del tutto sincero in questa sua affermazione, perché l’aver cancellato Dio dalla vita, l’aver dovuto constatare che non ci sono ideologie con cui poterlo rimpiazzare, non mette l’uomo semplicemente in crisi, rendendolo meno sicuro delle sue certezze, ma lo svuota totalmente di senso, perché gli sottrae il suo stesso fondamento. 

Non possiamo negare che oggi la questione delle fede si pone in modo problematico, in un mondo che sembra aver cancellato le tracce di Dio. Eppure questo non spegne il desiderio di assoluto che sta nel cuore di ogni uomo
 Il desiderio di un oltre di verità, di senso, di vita, di bellezza, di bontà, di misericordia e di perdono supera ogni disillusione e risorge da ogni rovina.... è la risposta ad una domanda MAI ESTINTA!

Aprirsi a questo mistero significa dunque non solo conoscere Dio... ma altresì conoscere noi stessi nel nostro destino e nella nostra identità ultima.

Accogliere la fede non significa allontanarci dal mondo, ma al contrario esserne più pienamente cittadini, nella condizione del pellegrino, perché più consapevoli della meta del cammino.

Siamo pellegrini nella storia, ma testimoni dell’eterno. 

(DALLA CATECHESI DI BETORI)

L'aver seguito Gesù non toglie i problemi, non ci chiude in una stanza asettica.... al contrario, credere in Gesù è immergersi nei problemi del mondo.
In effetti Gesù vuole i suoi discepoli dietro una croce, non dietro un miracolo.
"Signore, salvami!" è grande la professione di fede di Pietro, perchè pur nel suo dubitare riconosce in Gesù il Salvatore.

(DALL'OMELIA DELLA MESSA DI OGGI)

Io e la gloria, anche se è scattata in serata. Come siamo felici!!
Ho abbandonato Treviglio, e questa mattina sono stata con la Gloria, ad ascoltare queste parole così sagge e interessanti. Grazie Gloria perchè mi hai fatto compagnia per tutto questo tempo e sei così dolce e disponibile.
Mi ha colpito tano la frase "Gesù vuole i suoi discepoli dietro una croce", mi fa sentire meno sola nelle mie sofferenze, più vera, più viva nelle mie paure. Gesù non si scandalizza del dolore, ma lo vive fino alla fine, fino all'estrema sofferenza per l'estremo amore.
Allora amare è anche soffrire, e io dovrei proprio imaprare che è una cosa difficile, ben lontana dai cuoricini facili. Amare è un po' di paradiso in terra, e tante lacrime per Lui.
Grazie Signore perchè dai un senso alla mia vita.

martedì 16 agosto 2011

pellegrina

MATTINO:
Buon compleanno Fabrizio e.... buon compleanno Don Bosco!!!
Possibile sia solo una coincidenza?


"L'uomo è essenzialmente un nomade, un pellegrino nel tempo e nello spazio, non solo per scelta o per necessità, ma per natura.
Sotto questo aspetto il pellegrinaggio rivela il senso della vita: -L'uomo è un mendicante del cielo. -
La meta del pellegrinaggio è un luogo reale e al tempo stesso simbolico: se Dio "abita" ogni santuario, è soprattutto presente in ogni uomo.
-Chi non ama il proprio fratello che vede, non potrà amare Dio che non vede. -
Chi non entra nel santuario del proprio fratello, non può entrare nei santuari di pietra!"
POMERIGGIO:
Ho appena mangiato una cosa strana che assomiglia ad una insalata di riso senza riso.
Poi ho mangiato due panini.
Adesso sono al caldo di Madrid.
Oggi sono triste, per quello che è successo ieri. E oggi non c'è nulla che mi faccia sviare i pensieri.
Sono felice che tu mi abbia risposto, davvero sono felice. Poi mi hai detto quella seconda cosa che io in realtà sospettavo parecchio, ma in fondo sospettavo lo stesso di no. Mi manchi tanto, in contiuazione.
Ed ora per di più ho la certezza che tu non sei così pronto ad accogliermi a braccia aperte.
Che mi aspettavo? Cosa sognavo?
Sono stata lo stesso felice di averti scritto. Spero tanto che tu possa cogliere le attenzioni che ti riservo....
Questa mattina non ce l'ho fatta più e mi sono messa a piangere in mezzo a tutte le persone. Complice la stanchezza, non sono riuscita a farne a meno.
Ho fatto di tutto per non farmi vedere da nessuno.
Ora ho mangiato. Sono con la gente di Treviglio, e un po' viene da arrabbiarmi perchè, anche se ci provo, con loro non riesco ad essere minimamente me stessa, non sono a mio agio, non riesco a trovare la bellezza di Cristo e la Sua gioia in questa gente.
Confido nel Signore.
Magari queste sofferenze e difficoltà possono farmi tornare a casa più ricca, perchè ho più tempo per il Signore e più voglia di stare in Sua compagnia.
I migliori sono gli amici arabi.
Don Bosco per me è il migliore, è troppo international.
Buon compleanno Don Bosco, che compi gli anni come il mio tesoro.... spero che questo possa voler dire qualcosa. Don Bosco, salvalo!!

Io con i miei nuovi amici dalla Siria...meno male che ci sono loro!! Fadi, Majd, io Miriam! A Soto del Real, la nostra casa per questi giorni a Madrid, dopo il saluto del Sindaco e dopo aver cantato tutti insieme , questa mattina

ORA...
Mi piace la dimensione del pellegrinaggio, mi piace essere pellegrina. Guardare all'essenziale, per essere me stessa. Grazie Signore perchè mi permetti di essere pellegrina qui ora, in questo momento di bisogno e di luce, e grazie perchè mi hai donato di scoprire la bellezza estrema e paradossale del farmi pellegrina.
La terra continua a ricordarmi la bellezza dello sporcarmi le mani, è la verità, è ancora una volta il luogo degli umili e della vanità del materiale. La terra mi ricorda la vita spesa con fatica, l'Etiopia, il servire.
E poi di nuovo mi riecchieggia dentro ..."il cuore in cielo". Questo mio cuore che fa fatica ad abitare il cielo, ma con il Tuo aiuto lo può abitare di più. Se riuscissi ad abitare il cielo mi fiderei più di te, io ci riesco poco...
E poi aiutami con gli altri, perchè provo e faccio fatica, ma ho bisogno anche degli altri.
E aiuta Fabrizio.  <3
Grazie di CUORE.

In attesa dell'inizio della messa, verso piazza Cibeles, momento un po' di crisi. Don Bosco ha spopolato, tutti ci fermavano, grazie al nostro cartello. Quanto è immensa la forza della fede in cristo... gente di TUTTI i colori!!

E' STATA CELEBRATA LA MESSA DI ACCOGLIENZA, PER IL BEATO GIOVANNI PAOLO II

Non abbiate paura! Aprite, anzi spalancate le porte a Cristo!


“Le giornate mondiali della gioventù sono inseparabili dal beato, nella cui memoria questa sera celebriamo l’eucaristia nella Plaza de Cibeles, un luogo molto vicino a dove lui stesso presiedette tre grandi celebrazioni nel 1982, 1993 e 2003. Sto parlando dell’indimenticabile, venerando e amato Giovanni Paolo II. Il Papa dei giovani! Con lui è iniziato un periodo storico nuovo, inedito nella relazione tra il successore di Pietro e i giovani: una relazione diretta, immediata, cuore a cuore, impregnata nella fede nel Signore, in Gesù Cristo, entusiasta, piena di speranza, allegra e contagiosa”. 
Proprio questo suo amore per Cristo “ha affascinato i giovani” che “si sono sentiti amati dal Papa della verità senza dissimulazioni, interessi, inganni o superficialmente. Intuivano l’autenticità da cui veniva il bene della sua vita, della sua felicità. Lo hanno sentito nel cuore, prima di coglierlo con la ragione”

Da tutto il mondo, anche se non ci conosciamo... stiamo insieme come fratelli!

Ho pensato tanto all'avventura di Roma, indimenticabile, uno dei momenti più belli che ho vissuto, ho pensato alla Robi che sicuramente avrebbe apprezzato, ho pensato a quel padre gigante che ha cambiato il mondo, e continua a cambiarlo. Grazie GP2, aiutami a diventare grande nella preghiera, come lo eri tu.
Enella sofferenza della solitudine che ha preceduto la celebrazione in ricordo di uno dei miei (futuri) santi preferiti mi ha dato modo di rendermi conto di come vivi, Fabrizio.
Ringrazio il Signore per questo dono doloroso. Già pochi momenti di solitudine e di non-condivisione mi sono sembrati così brutti... come dev'essere passare dei mesi, per non dire degli anni, in queste condizioni?
Il cuore mi si è straziato, e ti ho pensato e ho pregato per te con tanta forza, come avevo promesso.
Signore, e Giovanni Paolo II, e don Bosco, aiutatelo, perchè la vita così è un inferno, e la vita in Cristo è gioia, ma lui non lo ha capito.
Ha bisogno di qualcuno che lo aiuti, sul serio.

Spero - dal vademecum della jmj

Spero che la gente sia ottimista,
spero che le persone che conosco siano felici,
spero di rimanere in buona salute,
spero che lo Spirito Santo mi aiuti,
spero che in televisione facciano programmi intelligenti,
spero che nei telegiornali non evidenzino soltanto le notizie negative,
spero che il giovane che ha bevuto un po’ troppo, faccia guidare l’amico,
spero che ognuno si fermi 5 minuti in silenzio a riflettere ogni tanto,
spero che i ragazzi diano più ascolto a quella vocina dentro di loro piuttosto che a quella dell’amico,
spero di far pace con l’amico con cui ho litigato,
spero che i bambini non debbano provare la tristezza di una famiglia divisa,
spero che la Chiesa sia vista come veramente è, cioè una guida che ci lascia liberi e non una gerarchia che impone obblighi,
spero che non si diano giudizi affrettati sulle persone prima di conoscerle bene,
spero che la parrocchia sia in grado di rispondere ai bisogni delle persone,
spero che gli anziani non si sentano soli,
spero che, in una coppia, una persona ha bisogno dell’altra perché le vuole bene e non che le vuole bene perché ha bisogno di lei,
spero di trovare lavoro,
spero di avere molti amici,
spero che le omelie durante questi giorni a Madrid siano interessanti,
spero che ai campi del Sidamo ci siano più ragazzi possibili,
spero che la gente legga il Vangelo ogni tanto,
spero molte altre cose,
spero che la genti speri.

"Chi prega Maria vedrà cosa sono i miracoli!" dB

Sei d’accordo con me? Bene, ora fermati, e rileggi da capo cambiando le parole “spero” con “prego”;
sei ancora d’accordo con me? La speranza se si trasforma in preghiera diventa certezza. Non certezza che si realizzi tutto quello che noi speriamo, ma certezza che quello che si è realizzato era ciò di cui noi avevamo bisogno, anche se a volte non ne capiamo subito il motivo.

lunedì 15 agosto 2011

i piedi per terra e il cuore in cielo

Ho passato la notte benissimo! Dormito che era una meraviglia, grazie ai miei mitici tappi per le orecchie.
Vorrei ti potesse piacere condividere con me questa avventura, ma non so se sarebbe così.
Comunque, caro Fabrizio, domani compi 21 anni e io non sono lì. Vorrei festeggiarli con te.
Vorrei raccontarti... La mattinata oggi è andata bene, sono stata finalmente felice, ora devo imparare a camminare con le mie gambe, e fare amicizia con tutto il mondo.
Ho parlato con i ragazzi della Siria, in questo lungo viaggio (8 ore) da Barcellona a Madrid, ho scoperto tante cose belle e altrettante contraddizioni del loro paese, in prevalenza mussulmano. Che bello essere cittadini del mondo. Abbiamo visto un bel film sul pullman, l'apprendista stregone, peccato che questi poveretti non abbiano capito un accidente.... un po' cercavamo di tradurre, ma non era facile.

Il pranzo in autogrill con la Gloria!! Grazie Gloria per la compagnia che mi hai fatto e perchè sei stata con me volentieri!
Comunque non va dimenticato che..... oggi è una festa!! Maria è stata assunta in Cielo, Alleluia!!
Come ci hanno ricordato durante la messa, è stata assunta perchè umile.
Non è una cosa scontata.... in effetti il termine umiltà si trova quasi esclusivamente nella religione cristiana, perchè ad esempio i musulmani parlano di un dio grande, potente, superbo.... e non riescono a concepire la meraviglia di un Dio che nasce in una grotta. Che prima di risorgere torna alla terra, fino agli inferi, nell'humus, nell'umiltà.
Maria non è scesa nella tomba, solo perchè nella sua vita è stata umile, è stata attaccata alla terra, si è fatta così piccola e serva che Gesù non le ha permesso nemmeno di scendere nella tomba, l'ha accolta a braccia aperte in Paradiso con il suo corpo.
E ci insegna che l'AMORE si può costruire solo sull'umiltà, che va esercitata, chiesta a Dio, costruita a piccoli passi....
Grazie per queste riflessioni, Don Simone.
Mi piace l'idea della terra, che ci sporca le mani e ci innalza a Dio. La terra, il fango, lo sporco, è il luogo dei piccoli, che non esitano a sporcarsi le mani per gli altri. E' il luogo dei pellegrini... la terra mi piace tanto, e come diceva Don Bosco...
voglio impegnarmi a camminare con i piedi per terra ed abitare il Cielo con il cuore. Signore aiutami!
Grazie, Maria, perchè sei la nostra mamma umile, e mi insegni la bellezza della terra.

Popoli TUTTI lodate il Signore!

Finalmente un po' di conforto dopo un bel po' di sconforto!!
Ora che a Barcellona sono arrivati anche i ragazzi dell'MGS-Emilia+San Marino ho trovato delle persone che conosco, e si sta molto meglio. Ci sono Margherita e Angelo di Bologna, con Alessandro (il Salesiano che è venuto anche a Mirti), ci sono Mary, Marco, Irene di Ferrara, c'è la Gloria di Sondrio, la Laura di Milano (anche se non sembra molto interessata a farmi compagnia), c'è anche don Matteo!
Finalmente un po' di SIDAMO!!!!
Insomma, la situazione è in netto miglioramento e io mi sento un po' più tranquilla. Oggi abbiamo visitato Barcellona, la Rambla con tutto il casino che c'era, persone che vagavano avanti e indietro... caldo, sole a picco, chiasso... non sarebbe stato un problema, se non fosse che ero assieme ai ragazzi di Treviglio che mi spiace dirlo ma... sono mezzi morti, non sembrano proprio interessati ad aver a che fare con me. Non mi rivolgono la parola, anche se io qualche tentativo di dialogo lo lancio lì (senza troppa convinzione, se devo essere sincera).
Così ho passato tutto il giorno a gustarmi barcellona, teoricamente in gran compagnia, in pratica totalmente sola.
E' stato un peccato non poter vedere la sagrada familia dall'interno, dall'esterno era una FIGATA ASSURDA!! Non mi ricordavo fosse così dai libri di scuola.... è davvero stupenda, un capolavoro enorme!! Dovrei tornare a visitarla con più calma e meno folla, perchè è bellissima, irresistibile, un'opera d'arte sconvolgente.

La meravigliosa Sagrada Familia, bella anche nella mia foto scadente...
Il pranzo è stato con dei morti di Treviglio che a momenti non parlavano nemmeno tra di loro, in un Subway piuttosto squallido. Poi abbiamo avuto un po' di tempo libero... e io me ne sono andata da sola a girare attorno alla cattedrale di Barcellona. Mi sono spostata in un angolino fresco fresco sul retro della cattedrale, abbastanza nascosto, dove c'erano due musicisti che suonavano melodie particolarissime, dolci, incantevoli, con degli strumenti strani... uno aveva un sax, l'altro delle grosse percussioni in metallo, intercambiabili, che suonavano come campanelli.
Ti sarebbero piaciuti, Fabrizio. Mentre ero davanti a loro ti pensavo, ti sognavo con me.

I musicanti di Barcellona! Che bello!!
 Ora siamo qui in questa palestra, finalmente docciati e profumati, tutti insieme, maschi e femmine, che ci cambiamo i calzoni e la maglietta senza troppi problemi, in attesa di fare la nanna.
Per questa notte la nostra stanza è questa bella palestra, anche se molti hanno preferito uscire fuori al fresco, dove ci sono i portici.
Prima c'è stata una messa BELLISSIMA, piena di canti a squarciagola, di chitarre e di Don Bosco, quasi a squarciagola.
Tanto raccoglimento e tanta voglia di stare insieme, di giocarci al mille per mille questo strano pellegrinaggio dei giovani incontro a Cristo. Anche lì ti ho pensato, e ho ringraziato il Signore.
Don Elio ha parlato di tante belle cose.... Ha ripreso l'esortazione: popoli TUTTI lodate il Signore! Italiani, Africani, Europei, Arabi..... TUTTI proprio, dobbiamo provare quella gioia, e la voglio provare anche io, perchè nella Sua gioia, Gesù è me che vuole incontrare <3
E così noi non andiamo a Madrid con strane motivazioni nel cuore.... andiamo TUTTi lì per.... lodare il Signore!! Che bello!!
Ci ha anticipato che il Papa, l'ultimo giorno, ci consacrerà al Sacro Cuore di Gesù.... per dire  che anche noi dobbiamo amare così forte, con così tanto coraggio, come Lui ha fatto. Che bella e grossa responsabilità!!
E ha detto che questi sono giorni di grandi decisioni, di grandi vocazioni, di scelte che cambiano la vita... sì, siamo venuti qui perchè la nostra vita CAMBI!
E spero che il Signore mi dia il coraggio davvero di decidere, di capire che strada percorrere per arrivare a Lui... che mi faccia cambiare nel profondo!
Continuerò a raccontarti domani, ora hanno spento le luci della palestra e non vedo più nulla.
Dolce nottina tesoro! <3
Il tuo comply si avvicina =|

domenica 14 agosto 2011

Barcellona.... stiamo arrivando!!

LE "CRONACHE" DI QUESTE GIORNATE SPAGNOLEGGIANTI SALTANO FUORI UN PO' DAL DIARIO CHE HO SCRITTO, UN PO' DALLE FOTO E DAI VIDEO, UN PO' SONO RIMANEGGIATI E COMPLETATI DAI RICORDI (SCRIVO IL 24/08/11) PERCHE' LI' IL TEMPO PER SCRIVERE ERA DAVVERO RIDOTTO =(

Alle circa diciannove del trediciottoduemilaundici sono giunta in quel di Milano, dopo aver rischiato di perdere il treno perchè ci stavamo dimenticando la borraccia a casa (che poi si sarebbe PURE rivelata inutile, ndr).
Dopo una bellissima cenetta romantica con zaino ingombrante al MC Donald's, a base di Happy Meal con regalino incluso, mi sono recata in quel di Via Copernico in attesa del momento fatidico per la partenza.
Il trauma è arrivato subito.... non conosco nessuno!!

il mio equipaggiamento.... al MC Donald's!

La gente sembrava conoscersi tutta, tutti con i loro gruppetti, tutti a ridere e scherzare, io intimorita in un angolo a guardarmi attorno chiedendomi.... "ma non c'è nessuno del Sidamo???".Pochi mi sono venuti in soccorso: una suorina molto dolce e un ragazzo di Chiari a cui ho esposto i miei timori... "non conosco nessuno, come farò?" e lui mi ha rassicurato dicendo che eravamo così in tanti che era impossibile rimanere soli e non trovare amici, e ha aggiunto "però dipenderà anche da te". Questa responsabilità non calcolata mi è cascata addosso come un macigno...devo essere anche io a buttarmi in questo nuovo mondo abbastanza sconosciuto!!
In un tempo neanche troppo breve è arrivato don giovanni, che ha contribuito però solo lievemente a rassicurarmi, accompagnato dai suoi ragazzi di treviglio, anche loro... SCONOSCIUTI!!!
C'è stata una breve celebrazione di inizio pellegrinaggio, in cui ho approfittato per confessarmi (non bene, per la verità) e sono giunti gli amici del medio oriente, che sarebbero stati con noi a condividere la gioia della JMJ.
E poi...via, viaggio in pullman!
Abbastanza devastante, luuuuuuungo, pesante. Siamo partiti alle dieci passate e i ragazzi siriani, ospiti del nostro PULLMAN 7, hanno subito provveduto ad animare il viaggio.
Ci hanno insegnato le loro canzoni in arabo, con i loro tamburelli e strumenti a percussione, hanno cantato a lungo... noi gli abbiamo insegnato "la macchina del capo ha un buco nella gomma", con non poca fatica, e alla fine è saltato fuori un miscuglio molto divertente di canzoni arabe ed italiane che hanno messo allegria a tutta la zona "nord" del pullman7. Evviva la siria e l'allegria del suo popolo!!
Verso la una di notte ci siamo fermati in autogrill. Ho cominciato ad essere triste, perchè non conoscevo nessuno, nessuno mi cagava, gli arabi parlavano in arabo.... Ero un po' irritata e, memore delle parole del ragazzo di Chiari, mi sentivo responsabile del mio isolamento.
Siamo risaliti sul pullman, questa volta per dormire.
Avevo di fianco il sacerdote molto simpatico responsabile del gruppo "medio oriente". Però puzzava e russava, purtroppo.... è stato comunque molto gentile con me.
Durante la notte mi è venuto un freddo terribile, aggiunto al fatto che non riuscivo a prendere sonno. Un ragazzo siriano, grazie a don Simone (il mio vicino) mi ha prestato il sacco a pelo....ed è andata parecchio meglio.
Ora di questa mattina conoscevo meglio i siriani di tutti gli italiani messi assieme, anche se riesco a comunicare poco con loro causa il mio pessimissimo inglese.

Comunque durante il viaggio ti ho pensato tutto il tempo, ero un po' triste...Avrei voluto avere te accanto!!
le soste in autogrill erano traumatiche, come la prima, e fino ad ora sono sopravvissuta, con un po' di malinconia... vorrei essere accolta da qualcuno... Signore, aiutami!

Sosta in autogril 

mercoledì 3 agosto 2011

Per i due fiorellini bianchi di Dio

 
Cara Carlotta, cara Gilda
spero possiate almeno godere del privilegio di essere vittime innocenti come Gesù,
e di esserGli vicino di più.
Io vi dico le preghiere,
anche più di tutte le sere,
e vi mando se posso un pensiero
dolce, che sa di zucchero.


Caro Signore, per favore,
guarda le tue piccole bimbe bianche,
rubale alle loro famiglie sbilenche,
perchè loro hanno il cuore grande grande
e il loro papà vede solo le mutande.
Sii Tu loro Papà fino in fondo,
regala loro tutta la gioia che c'è nel mondo,
perchè la meritano tutta intera,
meritano un sogno che poi s'avvera.
Un sogno che uccide la violenza
e dice basta all'indifferenza.
Un sogno che sa un po' di perdono
e regala alla vita un nuovo suono.
Un suono di consapevolezza per i loro papà,
lo sai, Signore,
è nelle tue mani la vita che sarà.


Care Carlotta e Gilda, volevo proprio dirvi che nelle mani del vostro Padre più vero, più dolce, nelle mani della vostra Mamma più pura, più bella, nelle mani del Cielo...
Il più grande spettacolo dopo il Big Bang siete voi!!

Ho preso la chitarra senza saper suonare,
è bello vivere anche se si sta male,
volevo dirtelo perchè ce l'ho nel cuore,
son sicurissima...Signore!

lunedì 1 agosto 2011

Il silenzio degli innocenti


Ma non c'è stato solo questo. Isolaccia non è stato solo un campo di gioia. E' stato un grande campo di dolore.

La piccola Carlotta. Lei ha un sorriso dolce, aperto, generoso. Ha un viso solare. E' stata capace di tante riflessioni profonde, che raccontavano della sua gioia di condividere con noi questa esperienza, della sua voglia di aiutare gli altri, di fare e vivere il bene. Della sua fatica e voglia di incontrare Dio, di riconoscerlo nella sua quotidianità.
Con i suoi boccoletti da principessa e i suoi occhi tristi in un volto radioso.
Il pomeriggio in cui pioveva quante lacrime ha versato, mentre chiacchierava con Don Fiorenzo. Tutti eravamo preoccupati e abbiamo cercato di coccolarla, di farla sorridere. Tutti ci interrogavamo su cosa avesse. Non era curiosità però, era un voler bene appena nato e già forte. Mi sono stupita di quanto abbiamo imparato a volerci bene in così pochi giorni.

Tutto è precipitato il giorno della gita al bivacco. La fatica e chissà cos'altro. Carlotta si è fermata in mezzo ai pascoli di pecore e caprette. Ha iniziato a respirare forte, quasi a rantolare, è caduta a terra, era disperata. Una crisi di panico la ha colta e sconvolta. Noi siamo saliti al bivacco, dopo qualche ora abbiamo finalmente raggiunto la piccola casetta di 3 metri per 3, che avrebbe dovuto ospitare la bellezza di 19 persone. La abbiamo aspettata, lei e i ragazzi che la hanno soccorsa, sono arrivati dopo un'oretta, perchè Carlotta ha voluto salire lo stesso. La hanno quasi portata in braccio. Per lei è stata quasi una salita al Calvario, con continui svenimenti. L'abbiamo accolta con grida di incoraggiamento, che non sono servite. Il dolce Carletto si è preoccupato di prepararle un letto caldo, per quando sarebbe arrivata. E' entrata nel bivacco. Il contatto con troppe persone la mandava in crisi, non credo volesse farsi vedere in quello stato, con i nervi a pezzi. Siamo rimasti fuori al freddo, con tante giacche a vento che non bastavano a scaldarci. Siamo riusciti a sdrammatizzare, a volerci bene. Ci siamo sentiti più uniti nella voglia di non farla più soffrire. Il dolore che provavamo per la sofferenza della piccola Carlotta ci ha aiutati a volerci più bene, a tenerci per mano con sincerità.
Ricordo di aver detto a Gilda di starle vicina. Lei mi ha risposto che voleva bene a Carlotta, che durante quest'anno scolastico si erano aiutate molto, perchè avevano scoperto di avere lo stesso problema con il loro papà. Gilda mi ha detto che preferiva tenere tutto dentro, e non pensarci.

Abbiamo aspettato che Carlotta si addormentasse. Siamo entrati nel bivacco piano piano, abbiamo fatto la messa sotto voce, per non disturbarla. Abbiamo chiacchierato dei nostri sogni, tutti belli, pieni di amore, alcuni ben chiari, altri meno, ma tutti che volevano il bene e la felicità. Anche Carlotta e Gilda hanno parlato. Mi ricordo in particolare Gilda, i suoi sogni confusi e la sua voglia di bene. Ricordo le piccole lacrimucce quando ha detto che un suo sogno sarebbe capire perchè una persona gli sta facendo così tanto male.
Siamo usciti a guardare le stelle. Quante stelle cadenti. Il Signore ci ha regalato un cielo meraviglioso in un giorno di dolore. Quanto è dolce con noi il Signore, quanti doni ci offre.
Il giorno dopo siamo tornati giù, a casa. Ogni tanto capitava di tenerci tutti per mano, per sostenerci. Ci fidavamo gli uni degli altri. Camminavamo tranquilli, per evitare che qualcuno rimanesse da solo. Ero contenta delle mani sudaticche dei ragazzi, intrecciate con le mie. Cisco (non chiedetemi come!!) suonava "Giullare dei campi" e noi gli stavamo dietro, mentre scendevamo dalla montagna. Ci sforzavamo di ricordare le parole.
E ricordo il confronto con Anna e Robi. Noi tre. Loro più grandi di me, più sagge. Soprattutto Anna. Vorrei avere la fede e la profondità che ha lei. COn loro ho scoperto tutto, e la mia vita si è sconvolta.

La piccola Carlotta, durante la prima sera, ha fatto la chiacchierata dell'Emmaus con Anna. E meno male. Anna è stata dolce, le ha detto che lei è un dono per tutti noi, un dono di Dio, che vale molto.
Carlotta si è sciolta, ha avuto il coraggio di spalancarle anche gli angoli più bui del suo cuore. Ha confidato ad Anna degli stupri subiti dal padre, del sentirsi una "cosa" ai suoi occhi. Del sentirsi una nullità, uno schifo, davanti ai suoi genitori. I suoi genitori non vogliono che faccia del bene agli altri. Non vogliono che stia con noi. Vogliono tenerla reclusa e sfatta in casa. Disponibile per i porci comodi del padre.
Lei deve essere forte, non può far intravedere debolezze.
E al campo è esplosa.



Il racconto di Anna mi ha sconvolta: non possiamo fare nulla. Non possiamo fare denunce, non possiamo far altro che pregare. La sensazione di impotenza davanti ad un'ingiustizia così enorme nei confronti di una povera piccola innocente mi ha spaccato il cuore. Ho pensato a  Gilda. Ho pensato agli stupri che deve aver subito anche lei. E, se possibile, il cuore mi si è squarciato ancora di più.

Carlotta negli ultimi giorni è svenuta tante volte.  Più si avvicinava l'ora della partenza, più frequenti erano i suoi mancamenti. Non riesco nemmeno ad immaginare il terrore di tornare a casa che abitava nel suo cuore. Povera piccola Carlotta.
Anna la ha sempre soccorsa. Durante le sue crisi la abbracciava forte, la accarezzava, aspettava che le si addormentasse tra le braccia. Ho ammirato tanto Anna. Una sera mi si è avvicinata e mi ha detto "Ho bisogno di un abbraccio", io l'ho stretta forte. Mi ha raccontato che la piccola Carlotta la chiamava "mamma", mentre lei la coccolava con l'infinita dolcezza di è capace.

Nemmeno Don Fiorenzo era al corrente della faccenda. Quando Anna gli ha raccontato, ha pianto a lungo.

Carlotta l'ultimo giorno, durante la verifica, ha parlato di perdono. Non so se si riferisse a suo padre. Per qualche attimo ho pensato di sì. Se è così, io mi devo inchinare davanti ad una ragazza con un cuore così grande.

Oggi sono a casa. E continuo a pensarci. Mi viene da prendermela con Dio, ma so di sbagliare. Mi viene da piangere. Non riesco a capire. Non riesco ad accettare che una ragazza piccola, dolce, graziosa, innocente, debba subire la peggiore delle torture per mano di suo padre. Il mio cuore si inabissa in un mare di oscurità, il petto mi fa male. Vorrei salvare la piccola Carlotta, e non posso far nulla. Vorrei entrare in casa di Carlotta e Gilda di notte, rapirle, e portarle in un posto dove possano sentirsi amate ed importanti. Il mio cuore è pesante come un mattone. Signore, dà loro la forza di superare tutto questo. Signore, non permettere più al loro papà di compiere tutto questo male. Rendi consapevoli i loro papà del male che stanno facendo, cambia i loro cuori.
Aiutami ad accettare e capire, perchè ora non riesco proprio. Signore, vorrei ringraziarti per avermi messo davanti ad una situazione così tragica, perchè è giusto sapere la verità. Perchè dove c'è verità c'è amore. Perchè è giusto che io sappia, che io mi renda conto di quanto marcio c'è nel mondo. Di quanto c'è bisogno di combattere.
Certi fatti sembrano così lontani, così irreali.
Ma quando in gioco ci sono persone a cui hai imparato a voler bene, il cuore non può che urlare di dolore.
Chiedo aiuto a Dio, perchè non posso fare altro.

I miracoli nel cuore della montagna


Ieri sera sono tornata dal campo ad Isolaccia (in Valtellina).
Ed è incredibile come una settimana abbia la capacità di cambiarti la vita i piani, le sicurezze, i sogni.
è stata una settimana che non potrò mai, mai, mai dimenticare.
Perchè è riuscita a spalancare il mio piccolo cuore rinsecchito, anche attraverso sofferenze dure.
Al campo c'erano, oltre a un po' di ragazzi grandicelli (20-30 anni) da ammirare parecchio, oltre alla famigliola di Max, Cri e la piccola Giulia, oltre a 3 ragazzi con vissuti "normali" alle spalle (la dolce Cami, la forte Sabri, il muscoloso Lupetto)...
i ragazzi difficili di Don Fiorenzo!!(il terzo giorno è arrivato anche lui.)
Nico, Carlo (e il suo cappellino di lana con le treccine da vichingo, oramai erano un tutt'uno!), Giovanni (e il suo invertire le sillabe delle parole: che ddofre fa!!), Simo (Mosi, e i suoi pantaloncini fuxia), Gilda, Carlotta.
Sono stati loro, con le loro vite difficili alle spalle, a cambiarmi la vita.
La cosa che più mi ha colpito è il fatto che già al secondo giorno si era creato un clima dolce e festoso di famiglia, dove nessuno diceva "voglio tornare a casa" ma tutti sembravano dire con gli occhi "vorrei rimanere in questa gioia per sempre". Non avevamo nulla di superfluo, ma l'essenziale c'era tutto, e abbondava.
Mancava l'acqua calda, il riscaldamento (ci saranno stati 10 gradi in casa), una doccia, dei vestiti puliti, mancava spesso il cibo cucinato a regola d'arte, i letti comodi, mancava lo spazio, la lavastoviglie, la tv e i videogames. Eppure nessuno sembrava soffrirne troppo la mancanza.
Perchè bastava una chitarra e qualche canto intonato magistralmente da Cisco e quella casa diventava la casa dell'allegria e dei sorrisi. Il lavoro pesante, sotto il sole e la pioggia, ci ha fatto apprezzare quella che oramai sentivamo la nostra casa. La casa della nostra grande famiglia. Siamo riusciti ad aiutarci a pulire i bagni e lavare i piatti all'esterno, al freddo, con l'acqua gelida.
Ci siamo aiutati col cuore aperto. Ci siamo voluti bene, nelle piccole difficoltà e fatiche di ogni giorno, i ragazzi lavoravano pochino, picconare il bordo strada è faticoso, c'era bisogno di spingerli, ma al di là del lavoro, è stato il loro aprirsi a noi e fidarsi di noi che ha messo le ali al mio cuore.
Perchè durante le serate sono riusciti a raccontarci le loro esperienze faticose, le loro preoccupazioni, i loro sogni. Hanno messo allo scoperto una tale profondità nel loro cuore che nessuno, ma proprio nessuno di noi si sarebbe aspettato. Ed è stato dolce per noi scoprire che qualcuno cominciava ad affezionarsi all'Etiopia, che ascoltavano quello che gli dicevamo, che stavano imparando a fidarsi di noi. E, ancora più importante, noi abbiamo imparato a fidarci di loro. Al di là delle troppe sigarette fumate di nascosto.... =)

Non voglio scordare quel giorno stupendo sotto la pioggia, io, Nico, Giò.
Nico mi ha raccontato delle sue preoccupazioni per l'udienza ad ottobre, perchè rischia un anno di Beccaria e due in comunità. Per spaccio e induzione all'uso di stupefacenti a minori non consenzienti (mi ricordo la sua battuta "Beh, loro erano consenzienti, ma naturalmente i genitori no").
Giò mi ha raccontato del fatto accaduto due anni prima. Ha mandato in coma "un tipo", credo colpendolo con una chiave inglese. Mi ha detto che rischia gli arresti domiciliari. E ha aggiunto: "per fortuna si è svegliato dal coma, dopo una settimana...". Insieme mi hanno raccontato della settimana che entrambi hanno vissuto in carcere minorile. Mi hanno detto che il cibo era pessimo, che avevano paura la notte, non riuscivano a dormire. Mi hanno raccontato dei loro compagni di cella.
Giò mi ha toccato il cuore, confidandomi che sono due anni che lui non riesce ad essere tranquillo la notte, prima di addormentarsi. Che ripensa a quello che ha fatto e ne soffre. Che soffre, perchè tutte le volte che racconta ad una ragazza di aver passato una settimana nel carcere minorile questa scappa da lui a gambe levate.
Ho cercato di rassicurarlo: sono convinta che un giorno troverà una ragazza che lo amerà per tutto ciò che è, indipendentemente dal suo passato.
Durante le richieste di perdono condivise, prima della camminata veso il bicacco, di fronte a tutti ha detto "Vorrei chiedere perdono per il male che ho fatto ad una persona". L'ultimo giorno di campo, dopo due anni dal fattaccio, ci ha confidato che era finalmente riuscito a confessarsi da Don Fiorenzo. E ha aggiunto che sperava di riuscire ad addormentarsi con il cuore un po' più leggero quella notte. Il giorno dopo ha fatto la Comunione, una comunione desiderata da molto, e finalmente arrivata.

Nico d'altra parte, pur non avendo fatto i passi avanti di Giò, è stato forse il ragazzo a cui sono riuscita ad affezionarmi di più. Ho scoperto (questa volta per vie traverse) che sua madre è stata uccisa davanti a lui per una regolazione di conti. E il padre è in carcere per spaccio. Lui vive con una zia, che non sembra interessarsi troppo di lui. Eppure lui sa essere buono, sa volerci bene, aiutarci. Sa preoccuparsi per gli altri, essere dolce, comprensivo, sa abbracciarci sinceramente.
Carlo è troppo forte. Famiglia disastrata alle spalle, eppure una dolcezza tale nel cuore... Mi abbracciava sempre. Ci ha raccontato tanto nelle serate, ci ha insegnato tanto. Ha trovato nella Cri una nuova mamma, lei che soffre perchè Dio ha voluto donarle soltanto una figlia. Sei troppo forte Carletto.
E Simo. Che dolce sei stato quando hai detto: "Oh ragazzi, io la mia ragazza me la sposo, sono troppo innamorato".
In questo mondo usa e getta, è bello che un ragazzo come te, con i tuoi problemi, abbia ancora il coraggio di compiere scelte definitive.
Davanti a tutto questo, al vissuto pesante e faticoso di questi ragazzi, mi viene addosso un gran nervoso ripensando alle persone che li etichettano come ragazzi da evitare, delinquenti, persone cattive. Se solo sapessero quello che questi ragazzi hanno passato. Se solo conoscessero la profondità che sanno avere, se solo avessero la pazienza di scoprire il bene che c'è anche nel loro cuore, sono sicura che ne rimarrebbero commossi, e imparerebbero a voler loro bene, dal più profondo del cuore. Come mi pare sia successo a me.
Il Signore ha fatto dei miracoli meravigliosi in questo campo, che sento più grandi delle guarigioni di Lourdes.
Grazie Signore perchè ci doni la bellezza di essere strumenti per i tuoi miracoli, grazie perchè ci doni la bellezza di questi ragazzi.


Ringrazio ancora il Signore. Perchè dopo il campo Mirti, ma soprattutto dopo questa indimenticabile settimana ad isolaccia, mi ha fatto conoscere meglio i miei sogni. Io, pur nella mia incapacità e inesperienza del momento, sogno proprio di donare la mia vita a loro, come ha fatto Don Bosco. Sogno qualcosa (non so ancora bene cosa) che mi permetta di spendere per loro ogni giorno della mia vita, di aiutarli, parlare con loro, cercare di stargli vicino, volergli bene. Di essere per loro forse un po' quella "mamma" che a loro è mancata, anche se ora mi rendo conto di essere così piccola...
Un pezzo del mio sogno è fare l'insegnate, e credo sia un bel pezzo di sogno. Un altro pezzo di sogno ancora non lo conosco bene, ma prima o poi il Signore -ne sono sicura- me lo svelerà, e io potrò donare TUTTA la mia vita a loro.
Il mio sogno sa anche tanto di Etiopia. Perchè vorrei proprio incontrarla, conoscerla ed amarla, questa terra povera che già da qui mi sta cambiando la vita. E spero tanto di atterrare nel cuore di Addis Abeba, il prossimo anno, in questo periodo.
Grazie Signore, perchè mi doni dei sogni grandi e meravigliosi. Donane a tutti, e concedici di realizzarli.